Archivi del mese: marzo 2015

Istat, Pd: “I dati sulla fiducia confermano il cambio di rotta dell’Italia”

“Dall’Istat oggi viene una conferma della rinnovata fiducia che imprese e consumatori rivolgono alla ripresa del Paese. Il cambio di rotta definitivo, quello che consentirà il rilancio dell’Italia, è ormai segnato e a portata di mano; in questo momento, più che mai, Parlamento e Governo devono agire con ogni mezzo verso questo obiettivo”. Lo dichiara Salvatore Tomaselli, capogruppo Pd Commissione Industria a Palazzo Madama.

Dello stesso avviso la senatrice Camilla Fabbri: “I dati Istat sulla fiducia in salita di imprese e consumatori sono la conferma che la strada intrapresa dal Governo e Parlamento è quella giusta. Gli indici di queste ultime settimane sono un segnale incoraggiante che vede il nostro Paese agganciare la ripresa economica, anche se il percorso da fare è ancora lungo. Per questo è importante continuare sulla strada delle riforme: da quelle del mercato del lavoro a quelle fiscali, da quelle relative alla giustizia a quelle dello snellimento della macchina statale”.

Per Matteo Colaninno, in Commissione Finanza della Camera dei deputati, “la fiducia delle imprese tocca i massimi dal 2008: è un segnale positivo per il Paese, che è oramai instradato su un percorso di crescita e di sviluppo. Dalla manifattura alle costruzioni fino al commercio al dettaglio, il miglioramento del clima di fiducia è generalizzato e questo attesta che il Paese sta beneficiando delle riforme messe in campo. Occorre sostenere questo sforzo e non abbassare la guardia: ‘riforme’ sia la nostra parola chiave per irrobustire il percorso della crescita”.

L`accoglienza di profughi e rifugiati è un elemento di civiltà, Bergamo risponde

“L`accoglienza di profughi e rifugiati è un elemento di civiltà, Bergamo risponde”

Dal Partito democratico una petizione popolare per sostenere l`integrazione e un incontro con il prefetto

Il Partito Democratico di Bergamo, interpretando il sentimento di moltissimi cittadini bergamaschi,  ritiene che l’accoglienza di profughi e rifugiati sia un elemento di civiltà, oltre che un dovere sancito dalla Convenzione di Ginevra e dalla nostra costituzione repubblicana.
A chi affronta l’argomento con caricature, raccontando che si è più sensibili ad accogliere ed assistere nuovi clandestini, piuttosto che aiutare la nostra gente in difficoltà, rispondiamo: la solidarietà non è uno slogan, non divide il mondo tra un noi e un loro. I perseguitati, gli oppressi, chiunque è in difficoltà avrà sempre il nostro impegno e la nostra solidarietà.
A chi pensa che iniziative di solidarietà, siano esse pubbliche o private, che vanno nella direzione di accogliere persone perseguitate ed oppresse debbano essere osteggiate, noi rispondiamo: l`attenzione e la fiducia verso il prossimo non è una trappola da cui guardarsi, ma è un caposaldo di civiltà.
A tal proposito, anche alla luce delle recenti iniziative del Comune di Dalmine a cui va la nostra stima ed il nostro sostegno, nella mattinata di venerdì 20 marzo una delegazione formata dal deputato Guerini, dal segretario Riva, dal consigliere regionale Scandella, dal sindaco di Dalmine Alessio e dal responsabile integrazione Alborghetti sarà ricevuta dal prefetto di Bergamo Ferrandino.
In questa occasione lanceremo una petizione popolare a sostegno del protocollo d’intesa del 02/10/14, che, adottato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha il merito di cercare di dare una risposta al fenomeno dei rifugiati, definendo percorsi di accoglienza ed integrazione a favore di chi è ospitato nel territorio bergamasco; nello spirito e nella tradizione bergamasca, si sancisce il Patto del Volontario tra l`Istituzione Pubblica e i rifugiati, dando loro la possibilità di integrarsi attraverso attività di volontariato a favore della collettività ospitante. Al migrante richiedente protezione internazionale, il compito di scegliere se aderire o meno a questa importante opportunità di integrazione e di impegno che noi, certamente, invitiamo a cogliere.
La petizione popolare si chiuderà il 20 giugno in occasione della giornata mondiale del rifugiato.

PD Bergamo

Comunicato di solidarietà alla Lega Nord Zanica

Il circolo del Partito Democratico di Zanica e Grassobbio esprime massima vicinanza e solidarietà alla sezione locale della Lega Nord di Zanica, e condanna fermamente i deprecabili atti vandalici di cui è stata oggetto la sua sede.

Le divergenze politiche e le differenze ideologiche e di pensiero non possono mai giustificare questi episodi vergognosi, che rompono la normale dialettica della vita democratica di un paese.

Cordialmente,

Il segretario del Partito Democratico di Zanica e Grassobbio

Andrea Poma

Considerazioni sulle dichiarazioni della Lega Nord in Consiglio Comunale

Nella seduta del Consiglio Comunale del 13 novembre 2014, durante la discussione sul piano diritto allo studio, il capogruppo della Lega Nord ha avanzato la proposta di modificare i criteri del calcolo ISEE degli stranieri assumendo di fatto che essi detengano un immobile di proprietà nel paese natale, così da innalzare i parametri e farli retrocedere nelle graduatorie.

Sempre secondo la Lega Nord i bambini italiani vedrebbero quindi nei rispettivi coetanei stranieri dei “privilegiati” pertanto l’imposizione tout court di una fantomatica casa nello Stato di provenienza aiuterebbe una maggiore integrazione ed equità.

Ritenere che ogni cittadino immigrato, spesso rifugiato politico o richiedente asilo, possieda case di proprietà nel proprio Paese d’origine è una favola che racconta una storia ben diversa dalla cruda realtà.

Ci chiediamo allora perché gli stranieri intraprendano viaggi della speranza, dilapidando i propri risparmi, mettendo a repentaglio le proprie vite, patendo fame e dolore quando in patria possiedono abitazioni confortevoli? Perché l’integrazione dei bambini stranieri dovrebbe dipendere dalle presunte case di proprietà dei genitori?

“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti” eppure c’è chi ancora nel XXI secolo non ha capito il valore della diversità ed imposta la propria campagna elettorale soffiando sul fuoco della paura e dell’odio, speculando sul dolore dei più deboli.

Per queste ragioni il Partito Democratico di Zanica esprime con forza il proprio disappunto e condanna queste frasi della Lega Nord destituite di ogni fondamento giuridico.

 

Il nuovo scontro (finto) di civiltà

“Il Partito Democratico difende e tutela la dignità di ogni essere umano in quanto tale: sempre dalla stessa parte ci troveremo e sempre dalla stessa parte resteremo” contro ogni steccato ideologico, contro ogni confine unilaterale, contro la paura dello straniero e contro una visione semplicistica, distorta e aggressiva nei confronti del fenomeno internazionale dell’immigrazione e dell’integrazione.

Spesso questi delicati temi, che taluni vogliono ricondurre a stretto giro a quello della sicurezza, sono stati sacrificati all’altare del centrodestra e del nazionalismo becero, che sovente hanno avuto gioco facile nel soffiare sul braciere dell’odio, dell’intolleranza e del razzismo serpeggiante in molti strati delle società occidentali.

Strumentalizzazioni quotidiane che ricalcano, per filo e per segno, le narrazioni mitologiche antiche: i difensori della tradizione europea, perché fa comodo, talvolta, appellarsi ai principi universali e culturali che caratterizzano la società internazionale occidentale, mentre nella prassi quotidiana si coltiva un marcato isolazionismo jacksoniano condito da elementi patriottici e conservatori; oppure i famelici guardiani delle frontiere nazionali, che noncuranti delle organizzazioni mondiali e delle convenzioni internazionali, come quella firmata a Ginevra il 28 luglio 1951 in materia di statuto dei migranti, che sono sempre pronti ad “affondare” barconi o a rispedirli sull’altra riva del Mediterraneo (sempre che arrivino con la buona intercessione della Divina Provvidenza), senza badare minimamente alle ripercussioni di questi illeciti sulla scena politica mondiale e alle conseguenti sanzioni internazionali.

Un’omogenea armada invincible pronta a sfidare i soliti “moralisti” difensori dei diritti umani, i “perbenisti” con le loro politiche di aperture al Terzo Mondo, i “buonisti” ad oltranza oppure gli stolti idealisti della sinistra, che ancora sognano un mondo di giustizia sociale sostanziale ed effettiva.

Insomma un’epopea contemporanea che narra uno scontro di civiltà inesorabile: NOI contro LORO.

Traslato in termini meramente matematici, per alcune persone, la società internazionale sarebbe ben rappresentata dal codice binario: o sei 0, e non vali assolutamente nulla, o sei 1, l’intero perfetto, nella pratica una parabola coerente dell’eterna antitesi tutto/niente.

Ma siamo davvero sicuri che tra 0 e 1 non vi siano un’infinità di combinazioni e numeri meticci? Siamo davvero sicuri che il mondo sia sempre e comunque un gioco di luci ed ombre statiche e in permanente conflitto?

No!

Un errore del centrosinistra? Essere stato poco chiaro e coraggioso nel prendere scelte, nel predisporre politiche che regolassero e governassero i flussi migratori in maniera totale e globale, nel far emergere l’evidente assurdità del binomio noi/loro, che configurerebbe le nostre realtà sociali come monoliti intangibili, compartimenti stagni, senza alcuna via di comunicazione tra questi mondi diversi, ma non opposti e ostili.

E per la cronaca, l’esistenza intrinseca di un “buonismo perenne” di sinistra, sempre pronto a tutelare lo straniero a discapito dell’autoctono cittadino italiano, è frutto di una banale fantasia ingannevole; se una persona sbaglia è giusto che vanga punita in maniera equa, da una giustizia che si richiami però al principio dell’uguaglianza in senso sostanziale, il quale comporta che situazioni uguali vengano trattate nel medesimo modo ma anche che situazioni diverse vengano trattate in modo differente, dando a tutti le stesse opportunità e rimuovendo i fattori di disparità sociale, culturale ed economica, esistenti tra gli appartenenti alla collettività globale.

Sono stanco di vedere la destra sventolare la bandiera della sicurezza come caposaldo delle proprie campagne elettorali e della propria dottrina politica. In un mondo interdipendente, tendenzialmente multipolare e globalizzato, la logica del noi/loro non porta ad alcun risultato: solo l’integrazione e il rispetto reciproco tra le culture possono rappresentare i cardini su cui fondare il prossimo modello idealtipico di società multietnica e pacifica.

Andrea Poma